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Iniziò tutto circa un secolo fa, sempre a Villa d’Adda, ma più a monte, in località Tassodine (allora abitata da qualche famiglia), con un vigneto di 18 pertiche di superficie, coltivato a mezzadria da Locatelli Ambrogio, padre di Angela, fondatrice dell’azienda Agricola La Cà.

A Tassodine non c’era ne acqua, ne elettricità. Tutti erano molto poveri e non possedevano ne il terreno che ogni giorno faticosamente coltivavano, ne la casa che abitavano. 

Il vigneto veniva coltivato da Ambrogio con l’aiuto dei figli. Quando l’uva era matura, veniva portata in spalla tramite gerle nella sottostante località La Cà per la pigiatura e fermentazione e, successivamente, in località Rossera, nelle cantine del padrone, per la torchiatura e la maturazione del vino.  Al mezzadro restava appunto solo la metà del vino realizzato con tanto sacrificio.


Diversi anni più tardi, agli inizi dei ’60, la situazione migliorò, la famiglia Locatelli si trasferì in località La Cà (dove i figli vi vivono tuttora) e acquistò casa e terreno per continuare l’attività, in una posizione decisamente più favorevole.


Di lì a poco, un forte evento franoso fece crollare durante la notte la loro vecchia abitazione di Tassodine, mentre rimase miracolosamente indenne l’adiacente Santuario. Questo fatto legò molto la famiglia Locatelli alla Madonna di Tassodine, come se Ella fosse stata una buona consigliera, favorendone il coronamento dei loro sacrifici con l’acquisto di una nuova casa, questa volta  tutta loro, e scongiurandone la tragedia.


Gli anni passarono, Ambrogio riconvertì gran parte dell’azienda in attività zootecnica e i figli seguirono  sempre più i propri impegni ed interessi, non sempre coincidenti con quelli del padre. Di conseguenza gran parte del terreno coltivato a vite divenne fonte di foraggio per le bestie. Del vigneto rimase solo un appezzamento di circa 18 pertiche, proprio come quello iniziale di Tassodine; quest’ultimo, invece, divenne pascolo per le vacche.


La vigna venne ereditata da Locatelli Angela che, aiutata inizialmente dal fratello e successivamente dai propri familiari, portò avanti la passione di suo padre e negli anni, mediante riconversioni con impianti a nuove varietà e l’adozione di moderne tecniche di coltivazione e vinificazione, migliorò sempre più la qualità del suo vino, seguendo i gusti dei nuovi consumatori, ma senza perder d’occhio la tradizione che li aveva portati fin qui.


Per volontà di Angela, nasce così all’inizio degli anni 2000 il vino, tutt’ora prodotto dall’Agricola La Cà, denominato “Rubinio”, che verrà presto seguito dal “Villano”.


In parallelo alla vitivinicoltura, l’Azienda iniziò gradualmente anche l’attività frutticola, impiantando alcuni alberi da frutto (ciliegie, susine, pesche, mele, pere, nespole...) e sopratutto frutti di bosco (mirtilli, lamponi, uva spina, more e ribes).

 

Le nostre origini

Purtroppo sia Angela che Lucio non riusciranno mai a realizzare pienamente il loro sogno, inaspettatamente e rapidamente un brutto male li porterà via entrambi a distanza di soli 5 anni l’uno dall’altra.


Oggi, per portare avanti il loro ricordo sempre vivo nei nostri cuori, l’Agricola La Cà prosegue nella sua attività grazie al figlio Claudio e sua moglie Silvia nel segno della continuità con il recente passato e le sue tradizioni.



Dedichiamo questo sito alla memoria di Angela e Lucio, ricordandoli sempre molto entusiasti della vita e pieni di passione per la loro terra.

Le future vendemmie saranno tutte dedicate a voi!


Claudio e Silvia